E' il tipo di glioma più frequente. Viene classificato in base al grado di malignità in " basso grado " ovvero I e II della OMS e alto grado, ovvero III e IV della OMS. Il IV grado corrisponde al più maligno: glioblastoma multiforme (GBM).
Un tipo particolare è l'astrocitoma pilocitico, che è un tumore di I grado, ovvero del tutto benigno e ben resecabile se posto in sede favorevole. E' frequente nel cervelletto e nel lobo temporale. Si può localizzare in sedi con funzioni più importanti e quindi l'asportazione diviene tecnicamente impegnativa: ipotalamo, tronco dell'encefalo.
Astrocitoma pilocitico cistico della regione ipotalamica
Fig.5.1: Astrocitoma pilocitico cistico della regione ipotalamica, esteso al lobo temporale sinistro, alla immagine RMN in proiezione assiale. La freccia gialla indica la parte cistica, la rossa la parte solida del tumore.
RMN postoperatorio
Fig.5.2: Postoperatorio dello stesso caso in cui si documenta la rimozione totale del tumore, nonostante la sede quasi proibitiva.
E' tipicamente un tumore dell'infanzia e dell'adolescenza, o comunque dell'età giovanile. Si manifesta con cefalea, idrocefalo e segni di ipertensione endocranica se del cervelletto. Con epilessia e segni di ipertensione endocranica se del lobo temporale. La diagnosi si fa con TAC e RMN del cranio. In genere non servono altre indagini di diagnostica per immagini. Gli astrocitomi pilocitici sono molto spesso cistici: ovvero c'è un nodulo carnoso e una ampia cavità ripiena di un liquido che tipicamente coagula all'aria. Gli astrocitomi pilocitici delle vie ottiche non sono resecabili senza danni irreversibili alla funzione visiva e quindi l'intervento è quasi sempre limitato.
Se possibile e radicale l'intervento chirurgico è definitivamente curativo. Va eseguito in centri qualificati e con l'uso delle più aggiornate tecnologie di sala operatoria: microscopio operatorio, aspiratore ultrasonico, neuronavigatore, ecografia intraoperatoria, ecc.
astrocitoma pilocitico
Fig.5.3: aspetto RMN di un astrocitoma pilocitico parietale profondo sinistro, si nota la parete della cisti, che contiene liquido ( freccia gialla ). L'immagine a destra proviene dal neuronavigatore utilizzato con la TAC.
In caso di residui tumorali può essere indicata la radioterapia da effettuare con tecnica stereotassica o radiochirurgia. Vista la benignità del tumore può essere del tutto accettabile anche una strategia di osservazione clinica e di controlli RMN.

Detto anche astrocitoma di grado II secondo la classificazione della OMS. Si divide nei tipi fibrillare, gemistocitico e protoplasmatico. Questa è una suddivisione istopatologica che non ha però grande rilevanza per la prognosi e il trattamento.
Questi astrocitomi sono tumori infiltranti, crescono invadendo il tessuto circostante. Hanno però una crescita piuttosto lenta.
Astrocitoma di basso grado fronto-temporale sinistro
Fig.5.4: Astrocitoma di basso grado fronto-temporale sinistro, è l'area grigio scuro a forma di clessidra (frecce gialle), in una sede che non consente una rimozione "totale" senza danno per la motilità e il linguaggio Si manifestano con sintomi che dipendono dalla sede di insorgenza. L'esordio è assai spesso con crisi epilettica parziale o generalizzata. (Fig. 4.1,2,3)
astrocitoma pilocitico
Fig.5.5: A sinistra, le frecce rosse indicano un'area di alterato segnale alla RMN, come da astrocitoma di basso grado; a destra il piano di rimozione chirurgica al neuronavigatore. In rosso il tumore, in giallo l'area motoria.
La diagnosi si pone con RMN, la TAC senza contrasto può essere inattendibile. Anche alla RMN la diagnosi non è sempre agevole. In mani non esperte è possibile la confusione con esiti di infarto cerebrale o con patologie infiammatorie: focolai voluminosi di sclerosi multipla. La RMN spettroscopica può essere di grande aiuto, in quanto è in grado di fornire elementi utili per identificare le componenti chimiche della lesione.
astrocitoma pilocitico
Fig.5.6: RMN spettroscopica che mostra un "picco" per la presenza di colina, che un aminoacido molto rappresentato nei tumori gliali.
La diagnosi si pone con RMN, la TAC senza contrasto può essere inattendibile. Anche alla RMN la diagnosi non è sempre agevole. In mani non esperte è possibile la confusione con esiti di infarto cerebrale o con patologie infiammatorie: focolai voluminosi di sclerosi multipla. La RMN spettroscopica può essere di grande aiuto.
Risonanza magnetica astrocitoma
Fig.5.7: RMN che documenta una zona di alterato segnale (frecce gialle) in sede temporale destra, di difficile interpretazione. Istologicamente un astrocitoma di basso grado.
Risonanza magnetica dopo asportazione
Fig.5.8: RMN dopo asportazione in cui si vede il cavo operatorio residuo (frecce rosse).
A prescindere dalla classificazione istopatologica per gli astrocitomi di basso grado è indicata la rimozione chirurgica, se il tumore è accessibile, ovvero se può essere rimosso senza determinare danni neurologici impropri. L'uso della RMN funzionale preoperatoria, che permette di localizzare le aree cosiddette critiche, associato al neuronavigatore e alle nuove tecnologie di sala operatoria permette la rimozione "radicale" di molti astrocitomi di basso grado.
Cellule neoplastiche rimangono comunque nel tessuto alla periferia, trattandosi di un tumore comunque infiltrante. Ciononostante una eventuale ricrescita è prevedibile dopo molti anni e quindi in genere non sono indicate, almeno in un primo momento, altre terapie (radiante, chemioterapica). Un'attenta osservazione clinica con RMN e una adeguata terapia antiepilettica sono in genere sufficienti per una buona qualità della vita e una prolungata sopravvivenza di questi pazienti.
Sono un gruppo ad aggressività intermedia, grado III della classificazione WHO, talora ben delimitati e talora invece molto ramificati nel tessuto cerebrale: gliomatosi. Sono quindi molto eterogenei anche dal punto di vista biologico. Ne esistono con componente oligodendrogliale ( meno aggressivi) e con prevalente componente astrocitaria ( più aggressivi ). L'intervento chirurgico il più esteso possibile condiziona la prognosi a distanza. Con adeguato intervento chirurgico, piano terapeutico successivo e fattori pronostici biologici favorevoli i pazienti con glioma anaplastico possono avere una buona qualità di vita, talora anche per un lungo periodo.
Il caso che segue è abbastanza tipico per un astrocitoma di II grado con minime aree di III, va quindi classificato come III. L'aspetto chirurgico era del tumore resecabile, nonostante la vicinanza del corpo calloso, che si ricorda essere quella struttura che permette il dialogo fra i due emisferi cerebrali.

Fig.5.9b: In alto le immagini di RM in taglio frontale e assiale che mostrano una massa a forma di pera, di grigio più intenso, che arriva a comprimere fortemente le strutture profonde, in particolare il corpo calloso (freccia rossa). All'intervento di rivelerà ben separabile. Le immagini in basso sono delle immagini assiali di RM postoperatoria precoce che documentano una rimozione "totale" della massa.