E' uno strumento relativamente nuovo che è in uso nelle sale operatorie neurochirurgiche più attrezzate. Il principio è lo stesso del GPS (Global Positioning System) delle imbarcazioni e degli aerei o del navigatore delle automobili. Questi si basano su un segnale che rimbalza su almeno due satelliti in orbita.
Il neuronavigatore è un strumento analogo. Nella macchina vengono inseriti i dati di RMN e/o TAC del soggetto, opportunamente elaborati in precedenza. Sul cranio sono applicati dei sensori. Analoghi sensori sono applicabili sugli strumenti chirurgici. In sala c'è un macchinario, l'equivalente dei satelliti, che attraverso uno schermo e direttamente nel microscopio operatorio, è in grado di guidare il chirurgo nella scelta del miglior tragitto per circoscrivere un tumore dal tessuto sano circostante e per individuare la migliore traiettoria di approccio.

Fig.6.2: Il neuronavigatore in primo piano e il microscopio operatorio in secondo piano.
Con il neuronavigatore , se accoppiato ai dati della RMN funzionale, si è praticamente superato il concetto di area critica inaccessibile, la inoperabilità di un tumore è dettata dalla infiltrazione circostante, ovvero dalla biologia del tumore stesso, più che da limiti di tecnica chirurgica. Presso la neurochirurgia dell'Istituto "Regina Elena" di Roma è uno strumento di uso costante nella chirurgia dei tumori cerebrali.

Fig.6.3: L'insieme vuole documentare come l'immagine RMN tradizionale che mostra un astrocitoma adiacente alla regione motoria di destra (frecce rosse), si possa accoppiare alla RMN funzionale, che documenta l'area motoria come più posteriore e abbastanza lontana dalla lesione (freccia gialla). Alla elaborazione al neuronavigatore il tumore è rappresentato in rosso e le zone che comandano la motilità in giallo. Nell'immagine in basso a destra il puntatore del navigatore aiuta il chirurgo nella individuazione delle lesione e dei suoi margini, specie in rapporto alla zona motoria (la macchina in sala operatoria fornisce una immagine diretta e non rovesciata: la destra corrisponde alla destra).

Fig.6.4: Grazie al neuronavigatore è possibile tagliare un "cuneo" di tessuto tumorale, molto preciso rispetto al tessuto sano circostante. Al centro, il cavo al termine della rimozione del tumore e a destra l'aspetto RMN nell'immediato postoperatorio.

Fig.6.5: Il neuronavigatore è molto utile anche per i meningiomi, allo scopo di preservare le strutture adiacenti. In questo caso, in alto a destra il tumore è rappresentato in rosa, l'area motoria in verde e le importanti vene del cervello in azzurro.

Fig.6.6: Stesso caso in cui si apprezza la corrispondenza fra i dati elaborati al neuronavigatore a l'anatomia reale. A sinistra il meningioma (freccia gialla) viene distaccato dal cervello sottostante avendo cura di non ledere le importanti vene (freccia blu) che sono situate anteriormente al tumore. Le frecce verdi indicano il piano di separazione fra cervello e meningioma. A destra, la rimozione è stata completata con successo e le vene preservate.
Il neuronavigatore è utile anche nei tumori della base cranica (cordoma, condroma, adenoma ipofisario al fine di demarcare preoperatoriamente il tumore e le strutture importanti circostanti.

Fig.6.7: Stesso caso delle figure 5.42 e 5.43. Lo studio al neuronavigatore consente di definire i margini del tumore da asportare (cordoma).