· Meningiomi
· Neurinomi
· Adenomi ipofisari
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· Epidermoidi
· Angiomi
· Cordomi, Condromi e Condrosarcomi
· Osteomi
· Metastasi, ovvero le localizzazioni intracraniche di tumori sistemici (polmone, mammella, melanoma, tumori dell'apparato gastroenterico, genito-urinario ecc.).

Questo tumore prende origine dalle cellule dell'arcanoide, che è uno dei tre rivestimenti meningei del Sistema Nervoso Centrale. Il meningioma è un tumore extrassiale, ovvero occupa spazio all'interno della scatola cranica o del canale della colonna vertebrale, ma non invade il tessuto nervoso che viene però spostato e compresso dalla massa in crescita. Il meningioma è un tumore frequente e rappresenta il 27% dei tumori cerebrali. E' più rappresentato nel sesso femminile.
La localizzazione intracranica è ubiquitaria. Sono più frequenti i meningiomi che nascono dalla meninge della volta. Sono facili da rimuovere perché appena appoggiati alla corteccia cerebrale sottostante.
RMN di un meningioma
Fig. 5.28: RMN in proiezione frontale di un tipico meningioma della convessità.
Quelli che si localizzano in altre sedi possono essere più difficili da asportare perché la meninge interessata può essere vicina a strutture nervose o vascolari importanti. Alcuni meningiomi della base del cranio prendono contatto con le vie ottiche e con le arterie carotidi; altri hanno rapporti con strutture venose vitali, altri con i nervi cranici. In questi casi l'intervento è tecnicamente impegnativo, pur trattandosi di patologia benigna. Talora le dimensioni del meningioma sono eccezionali (diametri di 8-9 cm) con sintomatologia scarsa. Ciò è dovuto alla lenta crescita del tumore e alle capacità di adattamento del cervello circostante.
RMN in proiezione frontale di un meningioma
Fig.5.27: RMN in proiezione frontale di un gigantesco meningioma che volumetricamente occupa 1/5 della cavità cranica. A destra RMN postoperatoria. C'è un piccolo residuo, del tutto ininfluente per la qualità e la durata di vita.
Nel porre indicazione chirurgica si deve tener conto di mantenere comunque una buona qualità di vita e che non tutti i meningiomi sono uguali. Si deve anche ricordare che è prudente non tentare asportazioni complete, se il prezzo da pagare è un deficit neurologico invalidante e permanente.
Meningioma sfenocavernoso
Fig.5.29: Meningioma cosiddetto sfenocavernoso a destra, che non è asportabile senza determinare deficit importanti e per il quale è probabilmente più indicata l'osservazione clinica o la radiochirurgia.
Sui piccoli residui chirurgici è molto efficace la radiochirurgia stereotassica che può essere eseguita con acceleratore lineare o "gamma-knife".
L' asportazione totale è il fine della chirurgia, che è la terapia di elezione dei meningiomi ed è seguita dalla guarigione. Le tecniche impiegate attualmente cercano di salvaguardare al massimo il cervello dislocato dal tumore. Pertanto sono state studiate e messe a punto delle vie di approccio che sfruttano i "corridoi" naturali del cervello per raggiungere il tumore, se non è superficiale, senza attraversare tessuto nervoso.
Il neuronavigatore può essere molto utile anche nella chirurgia dei meningiomi. Vedi figure 6.4 e 6.5.
Questo è talora possibile anche attraverso la tecnica chirurgica mininvasiva. La neurochirurgia mininvasiva si propone, ed in effetti consente, di rimuovere voluminosi meningiomi della parte anteriore della base del cranio attraverso un mini approccio sopraorbitario.
RMN in proiezione frontale e laterale che mostra un meningioma
Fig. 5.30a: RMN in proiezione frontale e laterale che mostra un meningioma della base cranica (frecce gialle), del tutto adiacente alle arterie carotidi interne (frecce rosse) e con grave compressione delle vie ottiche. Questo meningioma è stati rimosso con un approccio mininvasivo.
RMN e radiografia asportazione meningioma
Fig.5.30b: RMN in proiezione frontale e radiografia che documentano sia l'asportazione del tumore, senza alcun danno per il cervello, le arterie e le vie ottiche (freccia verde), sia le ridotte dimensioni dell'approccio chirurgico, che avviene mediante un taglio sul sopracciglio, la freccia gialla indica il piccolo sportello riposizionato e fissato con microviti di titanio.
Per tale chirurgia è necessaria una particolare esperienza dedicata, che si trova in neurochirurgia di centri qualificati che si siano fatti carico del problema (Istituto "Regina Elena").
Le manifestazioni cliniche dei meningiomi, sintomi e segni, sono caratterizzate da sindrome di ipertensione endocranica per quelli molto voluminosi, epilessia, deficit della vista per i meningiomi che crescono nelle vicinanze dei nervi ottici e delle vie ottiche, deficit degli altri nervi cranici a seconda della sede, deficit della motilità generale per i grandi meningiomi della volta.
I meningiomi si documentano sia alla TC con mezzo di contrasto che alla RMN con mezzo di contrasto. I dettagli anatomici sono più evidenti alla RMN. E' utile la RMN angiografica per evidenziare i rapporti del meningioma con le arterie e le vene dell'encefalo. L'angiografia tradizionale non è più utilizzata di routine. I meningiomi che coinvolgono l'osso e quelli calcificati possono essere messi in evidenza anche da una semplice radiografia del cranio.
La maggioranza dei meningiomi è del tutto benigna. Alcuni però danneggiano più di altri il tessuto cerebrale compresso e determinano un edema ovvero una infiammazione. Questa è ben evidente alla RMN ed è espressione di attività biologica da parte del tumore.
RMN in proiezione assiale di meningioma
Fig.5.31: RMN in proiezione assiale di meningioma parietale sinistro (frecce gialle) con evidente edema (frecce rosse)e sofferenza del cervello circostante.
L'edema è spesso responsabile della sintomatologia clinica, specie dell' epilessia. La presenza di edema non è espressione di malignità del tumore. Esistono poi i casi di meningiomi multipli : meningiomatosi. In questi pazienti è bene aggredire e rimuovere quel tumore che determina i sintomi, gli altri verranno tenuti sotto controllo con le moderne tecniche di diagnostica per immagini (RMN e TAC). Esistono anche varianti di meningioma che invadono l'osso e nei quali la componente meningea è minima: meningioma a placca.
meningioma a placca orbito-sfenoidale destro
Fig.5.32: Immagine RMN in assiale di un meningioma a placca orbito-sfenoidale destro (frecce rosse). Si nota che l'occhio destro è sospinto verso l'esterno dall'osso tumorale.
Dal punto di vista chirurgico sono interventi impegnativi: è necessaria una importante demolizione ossea e la successiva ricostruzione.
Una modesta percentuale di meningiomi (5-10%) ha caratteristiche di malignità e quindi tende a recidivare nella sede del pregresso intervento, nonostante l'asportazione sia stata apparentemente totale. In questi casi è indicata la radioterapia postoperatoria, tradizionale o con tecniche stereotassiche o con radiochirurgia.
Chemioterapia e ormonoterapia non si sono dimostrate utili nei meningiomi.
Esistono anche i meningiomi spinali. Sono tumori benigni, di piccole dimensioni, più frequenti nelle donne, che si manifestano con dolore alla colonna e deficit neurologico ingravescente degli arti inferiori o dei quattro arti, a seconda della sede, a causa della progressiva compressione e sofferenza del midollo spinale. La diagnosi si pone sui dati di RMN con mezzo di contrasto.
meningioma spinale
Fig.5.33: Alla RMN in proiezione laterale è evidente un meningioma a livello della V vertebra dorsale (freccia), che comprime il midollo spinale.
La terapia è esclusivamente chirurgica e la rimozione è in genere coronata da successo. Anche per i meningiomi spinali è possibile una neurochirurgia mininvasiva. In questi casi è possibile, con l'ausilio della tecnologie di sala operatoria, rimuovere il tumore attraverso una piccola finestra ossea della colonna. Questo permette al paziente di lasciare il letto nel 2°-3° giorno dopo l'operazione e di non dovere usare busti di sostegno. La degenza è di 5 giorni in tutto.
aspetto operatorio di meningioma spinale
Fig.5.34: Aspetto operatorio del caso della figura precedente. Attraverso una "mini" finestra nella colonna vertebrale è possibile mettere in evidenza e rimuovere un meningioma midollare di 2,5 cm (freccia verde). A destra il midollo spinale dopo la rimozione del tumore (freccia blu).
Attualmente questa è la tecnica di elezione presso la Neurochirurgia dell'Istituto dei Tumori di Roma "Regina Elena".